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L’arma segreta dei trailer di Hollywood: sound design del BRAAAM

Foto di Susanna Quagliariello
di Susanna Quagliariello
9 Commenti

A volte non servono immagini per intuire cosa accadrà in un film. Il braaam è il suono che ti fa capire che il peggio deve ancora arrivare.

Articolo pubblicato il ventuno di gennaio duemilaquattordici, aggiornato a agosto 2019 per correggere i link scomparsi nel frattempo.

Il miglior modo per prepararsi all’inevitabile

Certo, la funzione del “Braaam” non è nuova. Nei trailer, la musica serve da sempre a spiegare in pochi secondi l’aria che tira.

Senti un carillon stonato e una ninnananna cantata lentamente? Sai che si tratta di un film horror.

Un violino suona tutto solo una melodia in minore? Sarà una storia di donne coraggio che lottano contro la violenza, contro il crimine, contro il nubilato.

Ma c’è un solo modo per far capire che le cose si metteranno veramente ma veramente male. Chiedimi come.

L’effetto più imitato nella storia dei trailer

Nonostante alcuni esempi precedenti (primo fra tutti Transformers), il braaam come lo conosciamo oggi è stato usato per la prima volta in Inception, di Christopher Nolan.

Da lì si è diffuso a una velocità impressionante, e per una sorta di copincolla sonoro ha invaso trailer e film degli ultimi anni.

C’è un video che dà l’idea delle proporzioni di questa diffusione, montando le scene di dodici blockbuster sui quali, prima o poi, si abbatte la mannaia del braaam:

Variazioni sul tema

Gli esempi non sono certo finiti: World War Z, Star Trek: Into Darkness, The Avengers, G.I. Joe 2

Non si tratta sempre dello stesso suono, anzi. Di costante c’è sempre un gruppo di strumenti (in prevalenza ottoni, con una componente variabile di effetti e suoni sintetizzati) che suonano all’unisono in fortissimo.

Ma a volte a questa base vengono aggiunti dei violini per un effetto più acuto, oppure vengono aumentate la componente elettronica e le distorsioni.

Altre volte il braaam si avvicina ai protagonisti del film fino a farsene voce. È il caso del trailer di Pacific Rim, in cui avverti un’eco metallica molto forte, quasi fosse il grido d’aiuto di un robottone:

Ma hai voglia a cambiare timbro, sempre braaam è.

Un uso più sottile è quello in cui, invece di staccarsi dallo sfondo come in Inception, viene amalgamato al resto della musica, fino a trasformarsi in poco più che un accento all’interno di un tappeto musicale uniforme.

Succede così in Man of Steel: nella scena in cui Superman si consegna ai Kriptoniani per salvare la razza umana, qualche braaam fa capolino qui e là, ma questa volta saldato al resto della musica.

La colonna sonora di Man of Steel è stata scritta da Hans Zimmer, lo stesso di Inception da cui tutto ha avuto inizio, e potremmo quindi pensare che il compositore citi se stesso.

Ma la storia è più complicata di così, e non è detto che Zimmer ci faccia una figura così bella.

Caccia all’autore: il compositore famoso o il giovane sound designer?

In un’intervista a Vulture dello scorso novembre, Zimmer racconta di aver ideato l’effetto mentre stava sperimentando nuove sonorità per Inception.

Sull’onda del processo creativo avrebbe usato un pianoforte in una chiesa, posizionando un libro sul pedale di risonanza per ottenere un suono forte e pieno, e avrebbe poi aggiunto alle note del piano quelle di un paio di ottoni.

Una spruzzatina di elementi elettronici et voilà, l’effetto poi ripreso da tutti i trailer di azione del mondo era pronto.

Una settimana dopo quest’intervista, la tragedia.

“La musica di Inception: pianoforti in chiesa e viaggi in metro.” Condividi su Facebook

Mike Zarin, che ha lavorato anche lui alla colonna sonora e al sound design di Inception, dà una versione completamente diversa dei fatti, una versione nella quale Zimmer c’entra poco.

(Qui ci vorrebbe Carlo Lucarelli con una luce soffusa, mi rendo conto, ma bisogna accontentarsi.)

In estrema sintesi: Zarin racconta di non aver mai tenuto ad attribuirsi pubblicamente il merito di questo effetto, perché frutto in buona parte di un lavoro di gruppo.

Tutto era iniziato quando gli avevano chiesto di musicare il primo trailer di Inception.

Per ragioni di marketing spesso i trailer vengono creati quando il film è ancora in lavorazione, a volte prima ancora dell’inizio delle riprese; nel caso di Inception, Zarin aveva come riferimento per la sua musica solo una scena: Leonardo DiCaprio a bordo di un treno ad alta velocità.

Decide quindi di andare in metro per catturare questo suono, con l’idea di fonderlo con la colonna sonora per rappresentare musicalmente il viaggio dei protagonisti attraverso i diversi stati di coscienza.

Nelle fasi successive, music editor e producer lo aiutano nella ricerca di un effetto che esprima la fine improvvisa di questo viaggio mentale, l’emersione completa dal sogno.

E così, con l’aiuto dei colleghi e ispirato dai suggerimenti del regista, Zarin crea il braaam.

Il suono viene rielaborato e riposizionato nelle versioni successive fino ad arrivare al trailer numero tre, uno dei più famosi (e parodiati) della storia del cinema.

Insomma, Mike Zarin racconta di una lavorazione lunga e a più mani, Hans Zimmer invece offre l’immagine romantica di un compositore, solo al comando, che suona il piano in una chiesa, e vuoi mettere.

Ma non è detto che uno dei due menta.

È possibile infatti che Zimmer si riferisca a un braaam diverso, anche se meno popolare, ossia quello presente nel film vero e proprio.

Come raccontato da lui stesso e evidenziato da uno splendido video su YouTube che riporto qui sotto, questo secondo braaam è legato a una manipolazione della canzone di Edith Piaf Non, je ne regrette rien, la stessa canzone utilizzata dai protagonisti del film per sincronizzare il passaggio da un livello di sogno all’altro.

Confusi? Anch’io, ma d’altra parte stiamo parlando di Inception.

Il punto è che, da qualunque parte stia la verità, questa contesa ci spiega qualcosa: perché questo effetto piace così tanto.

I segreti del suo successo: evocativo, duttile, perfetto per i trailer

Il braaam è il nuovo nero. Funziona con tutto: thriller, film di guerra, supereroi, zombie.

Credo esistano almeno tre ragioni per spiegare questo successo. La prima è che si trova a metà tra musica e effetto sonoro.

Cioè, lo percepiamo come una nota, con un’altezza e un timbro. Ma è anche un rumore che ci informa che qualcosa di terribile sta per accadere, un po’ come il legno che scricchiola sotto i passi lenti del killer.

In questo è simile a un altro classico, i violini di Psycho, e non possiamo farci mancare l’apposito pulsante per risentirli, sempre su myinstants.

Anche qui la potenza evocativa nasce dall’unione di musica e effetto sonoro. Da una parte c’è una nota di violino ripetuta, con altre che le si aggiungono a formare un accordo dissonante; dall’altra c’è un suono legato a un momento preciso (e alle mani di Janet Leigh, e al pugnale). Il rumore del terrore.

Questi, però, li chiamiamo Violini di Psycho: hanno cioè un legame così forte col film di origine da non poter essere impiegati estensivamente altrove.

Il braaam invece è flessibile.

Ha delle componenti fisse (la nota tenuta, il suono grave, la ripetizione a intervalli) ma, come abbiamo visto, si può declinare in forme diverse, adeguandolo a contesti anche molto distanti tra loro.

Infine, il braaam si adatta perfettamente alla struttura del trailer. Che siano di azione o romantici, i film di oggi vengono spesso presentati con una catena di dissolvenze al nero come a darci delle istantanee della storia. Un esempio tipico di questo format è il trailer di Batman Begins, sempre di Nolan:

Al tempo di Batman Begins queste dissolvenze erano spesso sottolineate da percussioni, ma il braaam ha un tono più drammatico, perfetto per accentare le transizioni.

Da Twitter a Pinterest: il braaam oltre il cinema

Discussioni, forum, social network: è ovunque.

E il fatto che abbia un nome unico e internazionale (cosa che non succede per nessun altro effetto sonoro) permette di usarlo anche al di fuori del mondo dei film.

E così viene usato per parlare di Inception,

braaam forum

ma anche come nick,

braaam twitter

e per commentare foto di strumenti a fiato:

braaam da pinterest

Persino nei fumetti puoi trovare, in una sequenza drammatica, un BRAAAAAAAAM che attraversa la tavola.

Aggiornamento! @Terra2itter mi segnala che il braaam ha conquistato anche il teatro.

Siamo nel Macbeth di Shakespeare, in un allestimento del 2012 (quindi due anni dopo Inception).

Macbeth sta ragionando sulle possibili conseguenze di rottamare il re Duncan per sostituirlo al trono, e il braaam accompagna il suo monologo sin dalle prime battute.

Ma viene piegato alle esigenze del teatro e dei suoi tempi: non c’è il ritmo serrato dei trailer di azione, e il braaam inizia a volume molto basso, lambisce in pianissimo il ragionamento di Macbeth, si fa più intenso man mano che il generale si avvicina alla sua decisione.

E ha un accento proprio quando Macbeth dice che le virtù di Duncan «come angeli dalla lingua di tromba, proclameranno la nera colpa del suo oppressore».

(Sfortunatamente, il video è scomparso da YouTube.)

Continueremo a sentire il braaam?

Insomma, siamo circondati. Zimmer stesso si dichiara annoiato da questa invasione sonora e in effetti, una volta che inizi a notarlo dappertutto, la sua capacità di creare tensione rischia di scemare.

Come per i violini di Psycho, che oggi nessuno si sognerebbe di usare in un film se non per una gag, per alcuni sarebbe già ora di passare ad altro e di relegare il braaam a qualche citazione comica di Scary Movie.

Il punto è che queste sono chiacchiere da musicisti. Al di là del circolo dei compositori di colonne sonore, per il pubblico funziona ancora, e alla grande.

Quando ti servirà un effetto drammatico per il tuo video considera quindi di affidarti a questo effetto, magari adattandolo e personalizzandolo.

E, se hai già deciso di seguire la via del braaam ma non sai da dove partire per creare il tuo, niente paura: mi sto già attrezzando per un tutorial facile facile.

BRAAAAAAAM.

Susanna Quagliariello Autrice pubblicata, laurea in Storia e Critica del Cinema, master di alta formazione, licenza triennale al conservatorio, certificazione specialistica di Composizione e Orchestrazione per Musica da Film. Susanna è amministratore di VFX Wizard srl e direttore di ACD, l’Accademia di Cinematografia Digitale™.

9 commenti

  1. r
    riccardo | 10 anni fa

    il mio trailer ha una specie di BAAAAAM.
    bello saperlo. 😉

    vimeo.com/82459219

  2. Susanna Quagliariello | 10 anni fa

    Mancherebbero un po’ di tromboni ma ti accogliamo volentieri nella grande casa del BRAAAM 🙂

  3. W
    Watanabe | 10 anni fa

    Bell’approfondimento. Però:
    – Generalmente il suono viene appellato come Bwong.
    – La traccia musicale di Inception che fa da base al trailer è Mind Heist di Zack Hemsey. Il braam (o bwong) è quindi suo?
    – Io ne avevo scritto qui inperiferia.blogspot.it/2013/04/non-ce-teaser-trailer-di-fantascienza.html ad aprile 2013.

  4. Susanna Quagliariello | 10 anni fa

    Ciao e grazie per le osservazioni!
    – Bwong è una delle tante parole usate agli inizi per riferirsi al braaam ma il nome ufficiale (per capirci: quello che usano i creatori Zarin e Zimmer, come vedi dalle interviste linkate nel post) è Braaam. Probabilmente perché imita meglio la vibrazione degli ottoni (che in inglese si chiamano brass. Un caso? Noi di Voyager pensiamo di no 🙂 ).

    – No, la musica è di Zack Hemsey, e alla musica è stato aggiunto il braaam creato da Zarin all’epoca del primo trailer. Lo racconta Zarin nell’intervista a Volture che ho linkato e lo riassume in poche righe il New Yorker: “The teaser for the film was released in 2009, and featured music by Mike Zarin. The movie’s third trailer, this time scored by Zach Hemsey, added a playful and clever string element over Zarin’s big booms”.

    – Bene, contribuiamo tutti a diffondere la parola del braaam!

  5. m
    madoblues | 9 anni fa

    Molto carina la storia del braaam, metti insieme un po’ tutte le dicerie, interessante. Peccato non si possa scaricare “as a ringtone”, così come anche i violini di psycho.. O forse il mio tablet rompe l’anima.. Certo, averlo in ripetuta con volume in aumento alla mattina presto avrebbe un suo perché. 🙂 grazie

  6. Susanna Quagliariello | 9 anni fa

    Ahah, sono d’accordo che come sveglia funzionerebbe (e tecnicamente sarebbe molto semplice farne una suoneria), ma per me è meglio evitare, il risveglio è già abbastanza traumatico così com’è. 🙂

  7. A
    Andrea | 7 anni fa

    Iteressantissimo complimenti! 🙂

  8. Roberto | 7 anni fa

    Ciao e complimenti per gli interessantissimi che scrivi. Mi sono sempre molto utili.
    So che arrivo in ritardo di qualche anno, ma per caso mi sono imbattuto in un altro BRAAAM direi oltremodo clamoroso.
    Trattasi di una delle tracce della colonna sonora del videogioco Mass Effect 3 dal titolo “Leaving earth”. Era l’anno 2012 quindi in tempi molto sospetti. Questo brano è stato composto da Clint Mansell.
    Qui il brano youtube.com/watch?v=ifZly0YiJgk
    Ciao

  9. Susanna Quagliariello | 7 anni fa

    Ciao Roberto, grazie per la segnalazione!
    Quello che hai linkato è inserito nella musica, mentre i braaam di solito sono una sorta di cesura.

    Ma è decisamente un maestoso BRAAAM. 🙂

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