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Che cosa è un sequencer MIDI

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di Susanna Quagliariello
15 Commenti

Un sequencer Midi è un dispositivo hardware, o più spesso oggi un software, che consente di registrare e modificare una performance musicale.

Con registrare, non si intende la registrazione di suoni. Il sequencer, infatti, registra le note musicali e una serie di informazioni aggiuntive che sono i loro attributi. Ad esempio nel caso classico di una tastiera MIDI collegata a un sequencer:

  • la durata di ciascuna nota (per quanto tempo hai premuto il tasto)
  • l’intensità con la quale deve essere suonata (con quanta forza lo hai premuto)
  • le pause
  • l’uso di pedali e modwheel
  • molti altri dettagli come espressione, distorsione, etc.
Schermata di un sequencer midi

La schermata tipica di un sequencer (in questo caso Cubase di Steinberg)

Il protocollo MIDI

Per far questo, il sequencer adopera un formato standard: il MIDI, che sta per Musical Instrumental Digital Interface. Questo formato di informazioni, standardizzato sin dal 1983, è tecnicamente un protocollo (cioè un sistema di regole per lo scambio di dati tra dispositivi). Nella pratica, comunque, viene spesso chiamato formato.

Come già detto, il MIDI descrive solamente informazioni sul brano. Per questo i file MIDI sono così piccoli rispetto a un file audio.

Un paragone chiarificatore potrebbe essere la differenza di dimensioni tra un testo inviato per email, e lo stesso testo inviato in allegato come scansione di una pagina stampata.

In un caso hai solo le informazioni necessarie (le parole, gli spazi, i grassetti, i corsivi dell’email corrispondono alle note e ai loro segni espressivi).

Nell’altro caso hai proprio una rappresentazione del foglio stampato, con i caratteri leggermenti sfocati, magari una macchia (che corrisponderebbe a un rumore in una registrazione audio) o la trama del foglio di carta (che puoi pensare corrisponda al fruscio di fondo di un brano musicale).

In questo altro articolo introduttivo sul funzionamento dei sequencer ti mostro in pratica come vengono archiviate le informazioni MIDI in un sequencer.

Passare dal MIDI all’audio

Al momento di riprodurre un brano MIDI in modo che sia possibile ascoltarlo entra così in gioco un altro componente: il virtual instrument o synth.

In questo articolo ignoro gli strumenti MIDI hardware, che ormai sono stati quasi completamente soppiantati da quelli software. Si trattava comunque di dispositivi hardware che ricevevano dal sequencer le informazioni MIDI e le trasformavano in suoni. Compito questo che oggi viene effettuato direttamente nel computer dagli strumenti virtuali software.

Il virtual instrument può essere estremamente semplice, come quelli forniti di serie dai sistemi operativi, oppure un software dedicato che di solito viene visto come una plug-in (un modulo esterno) dal sequencer.

Le library di Virtual Instrument

Il realismo di un brano dipende per la maggior parte dalla qualità del virtual instrument che lo riproduce. Esistono tantissime collezioni (dette library, librerie) di strumenti virtuali, qui su Musica-Digitale.it trovi recensioni ragionate dei virtual instrumenti che adopero (prevalentemente quelli di EastWest) con anche esempi audio.

Citando solo alcuni dei principali e più noti strumenti virtuali orchestrali:

  1. La Vienna Symphonic Orchestra
  2. La Garritan Personal Orchestra
  3. La Complete Composer Collection di EastWest
  4. La Halion Symphonic Orchestra di Steinberg
  5. L’economica ma sempre valida MOTU Symphonic Orchestra

Ognuna di queste collezioni contiente gigabyte di campioni o samples, cioè registrazioni di veri strumenti. Si va da una manciata di Gigabyte per la MOTU, alle mostruose dimensioni della EastWest Hollywood Strings Diamond, che occupa più di 200 gigabyte solo per per le sezioni di archi.

Ci sono virtual instrument per tutti i generi musicali

Naturalmente i virtual instruments non sono limitati solo alle orchestre. Chi fa musica digitale pop, o jazz, o magari ambient adopera altri strumenti e c’è davvero solo l’imbarazzo della scelta.

Dai pianoforti agli strumenti etnici, passando per i sintetizzatori virtuali esiste qualche collezione adatta al genere di musica che desideri.

Tieni anche presente che tutte le library di buona qualità sono prodotti commerciali dal costo considerevole (produrle può costare milioni di dollari) e per un buon suono serve un computer di ottime prestazioni.

Sequencer e DAW

I sequencer software sono quasi sempre in grado di lavorare anche sull’audio digitale e quindi di registrare, modificare e riprodurre anche performance registrate da microfoni, come la voce del cantante in un brano.

In questo caso è meglio chiamarli DAW (Digital Audio Workstation) perché di fatto simulano quella che un tempo era un’intera stanza piena di attrezzature elettroniche.

Praticamente qualsiasi DAW ha le funzioni di:

  • Digital audio recorder e sampler
  • Mixer
  • Equalizzatore

In più, sempre attraverso l’architettura delle plug-in, ha in dotazione (o può essere esteso) per funzionalità specifiche come la riduzione del rumore, il mastering, e altre fasi produttive della creazione di musica.

Non sempre una DAW è anche un sequencer! Ad esempio, il poplare Audacity (gratuito) ha limitatissime funzionalità MIDI e lo stesso vale per il potente Adobe Audition (commerciale) che in passato aveva limitate funzionalità MIDI ma sono state rimosse quando Audition 3 è stato riprogettato per diventare Audition CS5.5.

Quindi questi sono audio editor, o DAW, ma non possiamo considerarli sequencer.

Cubase, Logic e ProTools sono invece esempi perfetti di DAW completi, che assolvono sia alla funzione di Sequencer che a quella di editor audio.

Questo articolo naturalmente è semplice, ma l’obiettivo era chiarire cosa è e a cosa serve un sequencer nella produzione musicale. Nelle categorie dedicate a strumenti virtuali e composizione musicale troverai articoli molto più approfonditi.

Susanna Quagliariello Autrice pubblicata, laurea in Storia e Critica del Cinema, master di alta formazione, licenza triennale al conservatorio, certificazione specialistica di Composizione e Orchestrazione per Musica da Film. Susanna è amministratore di VFX Wizard srl e direttore di ACD, l’Accademia di Cinematografia Digitale™.

15 commenti

  1. G
    Gi.Bi. | 11 anni fa

    Ho sul mio computer il software Musescore, ho una tastiera D50 Roland di alcuni anni fà, per poter collegare il computer e la predetta tastiera in modo che dalla medesima utilizzo quel programma musicale cosa devo fare e come? sono a digiuno completo della materia, mi puoi aiutare? Grazie.
    Gibi

  2. Susanna Quagliariello | 11 anni fa

    Guarda, ho dato uno sguardo a wikipedia e la Roland D50 ha MIDI in e out. Quindi ti serve un adattatore usb-MIDI che sia compatibile col Mac. A questo punto dovrebbe funzionare (non conosco Musescore ma non dovrebbero esserci problemi). Benvenuto!

  3. A
    Alberto | 10 anni fa

    Programmi per utilizzare il sequencer? Ci sono open source?
    Ciao

  4. Susanna Quagliariello | 10 anni fa

    Ciao Alberto, penso esistano ma non ho mai usato sequencer open source.

    Dipende anche da cosa hai intenzione di farci: tieni conto che non esistono strumenti virtuali professionali (per capirci: come le Hollywood Strings della EastWest) open source, quindi prima o poi ti ritroveresti comunque a ricorrere a prodotti commerciali.

    Se hai un mac, GarageBand è un ottimo sequencer free e ci fai praticamente di tutto.

  5. f
    fren78 | 10 anni fa

    Ciao Susanna,
    sono rimasta affascinata da questo sito e dalla semplicità e chiarezza con cui riesci a spiegare argomenti così complessi e tecnici… complimenti!
    Mi piace comporre canzoni, una volta avevo un gruppo, ora non più, ma pochi anni fa ho scoperto la magia di registrare i miei pezzi col computer… ho sempre usato GarageBand e pian pianino ho preso confidenza e lo ritengo un programma pratico, intuitivo e molto divertente! L’unica cosa di cui mi sono accorta è che il file finale ha problemi di volume e quando ascolto i miei brani insieme ad altri mi accorgo della differenza e devo alzare il volume quasi del doppio per avere lo stesso effetto, ma ovviamente la qualità ne risente… Ora mi sono regalata una buona scheda audio (Streinberg UR22) e finalmente Cubase Elements 7… non sono ancora riuscita a metterci mano (lavoro, figli, ecc…) ma sono veramente emozionata! So che rispetto a GBand è sicuramente più professionale ma quali sono secondo te le differenze o le similitudini più evidenti? Hai dei consigli da darmi nel passaggio fra l’uno e l’altro? Riesco a copiare o importare delle tracce da GBand su Cubase? Il problema del volume di GBand l’ho riscontrato solo io o è effettivamente una limitazione del programma?
    Ciao, grazie mille e ancora complimenti
    Fre

  6. Susanna Quagliariello | 10 anni fa

    Benvenuta!
    Ti consiglierei di partire dalle operazioni più semplici (aprire una traccia, registrare, caricare uno strumento virtuale…) e iniziare subito a sperimentare, senza farti spaventare da tutti i comandi che vedi e che non sai a cosa servono.
    La Guida a Cubase lincata in tutte le pagine di questo sito ti aiuta proprio in questo, partendo da zero (non è pensata espressamente per Elements, ma dovrebbe andar bene).

    L’export da GB: per le tracce audio, basta metterle in Solo uno per una, e poi scegliere dal menu Share > Export song to Disk.
    Per il MIDI è diverso. GB non lo esporta, ma ci sono plugin come midiO che servono proprio per queste evenienze.
    (Se tu avessi Logic Pro sarebbe facile esportare il MIDI: basterebbe aprire un progetto GB con Logic pro ed esportare da lì)

    Non ho mai avuto problemi di volume con GB, ma i fattori possono essere tanti: la scheda audio a cui hai pensato tu, il microfono… 🙂
    In bocca a lupo!

  7. f
    fren78 | 10 anni fa

    Ciao Susanna, grazie per i consigli…
    volevo chiederti un altro paio di cose se è possibile, abbi pazienza ma continuo a fare paragoni con GarageBand visto che è l’unico programma musicale che so usare per ora:

    In GB posso modificare una traccia audio, oltre a tagliare e incollare le regioni, posso spostarne dei frammenti, cambiargli tonalità, ecc…, non come un midi ovviamente, ma è piuttosto utile e intuitivo. C’è la possibilità di fare questo in Cubase? Suppongo di sì, ma non riesco a capire come! Seleziono la regione e trovo solo modifiche come taglia e incolla, ma non alza o abbassa la tonalità, allunga o comprimi la nota, ecc…

    E per creare un loop? Cioè, in GB prendo la regione da un angolo e quando la freccina diventa circolare, mi allungo e la mia traccia viene ripetuta finchè voglio… e con Cubase?

    Forse c’è un capitolo su come modificare le tracce audio, ma a parte quelle MIDI non ho l’ho trovato…

    Scusa se sono tediosa e per la mia terminologia decisamente maccheronica
    Cmq grazie e complimenti ancora per questa fantastica guida
    Fre

  8. Susanna Quagliariello | 10 anni fa

    Ciao, ti sei spiegata benissimo 🙂
    Per le modifiche sull’audio in Cubase fai doppio click sulla traccia. Ti si aprirà una finestra con a sinistra le tab con tutte le funzioni che cerchi per l’analisi e la modifica. Per cambiare tonalità fai riferimento alla tab più in basso, Process. Ci clicchi su, selezioni lo slot Select Process, e da lì scegli Pitch Shift. Dalla finestra di comando che vedrai, scegli di quanto alzare o abbassare la tonalità, cliccando sulla tastiera disegnata.

    So bene che sono processi più lunghi rispetto a quelli di GarageBand ma c’è un ottimo motivo per questa complessità: hai più controllo e ottieni risultati migliori (ad esempio, nella finestra per cambiare tonalità trovi anche una lista di algoritmi da usare a seconda delle tue esigenze: risparmiare risorse del computer, avere la qualità migliore possibile, ecc…).

    Per creare un loop, invece, esiste un modo praticamente identico a quello di GB: selezioni la traccia, premi Alt (o Option) e clicchi sull’angolo a destra in basso della traccia, trascinando verso destra.

    Come hai notato, la guida per adesso è più concentrata sul MIDI, ma è un work in progress a cui aggiungo capitoli un po’ per volta, e sicuramente a breve inizierò a occuparmi più dell’audio!

  9. f
    fren78 | 10 anni fa

    Non so come ringraziarti per la disponibilità, la tempestività e il tempo che mi hai dedicato!!! Sopratutto perché probabilmente sarai sempre super impegnata!!!
    Cercherò di non farti perdere più del tempo prezioso, mi metterò d’impegno, promesso e aspetterò con ansia il capitolo sulle tracce audio!
    Grazie grazie grazie
    E buona serata
    Fre

  10. F
    Fabio | 10 anni fa

    Ciao volevo delle delucidazioni, ho un ipad mini e volevo sapere se esiste software da usare come lettori midi , praticamente far partire un file midi e il software lo converte in suoni campionati! Grazie se puoi rispondere in privato xché non so ritornare su questa pagina, grazie la mia mail e’ [Cancellato per privacy]

  11. D
    Daniele Massa | 10 anni fa

    Ciao Susanna, è un piacere parlare per la prima volta in vita mia con una donna di digital music. Mi occupo di produzione MIDI e siccome sto collaborando per un progetto della Recwon srl che ha brevettato un nuovo formato denominato .mp5, avevo bisogno di nozioni molto dettagliate che riguardassero i sistemi esclusivi, hai idea di come acquisire questo genere di informazioni?

  12. a
    alberto caliri | 9 anni fa

    Salve Susanna.. scusami, ma una volta che trovo un musicista veramente esperto di tecnologia, vorrei capire una cosa.. fino a non molti anni fa usare pc e virtual instrument per suonare live era una specie di sfida alla fortuna.. tempi di latenza, cambi di settaggi che non rispondono o partono in ritardo, ecc. Oggi tutto ciò è cambiato? Io suono collegando via midi diversi synth e piano digitali (kurzweil, Nord Stage, Korg, ecc) gestendoli con un switch midi, e finora il risultato mi è sembrato alquanto soddisfacente.. non so se mi conviene percorrere questa nuova strada.. la differenza della tavola acustica è così notevole? I suoni orchestrali sono notevolmente superiori rispetto a quelli kurzweil? cosa mi consigli? grazie

  13. Susanna Quagliariello | 9 anni fa

    Ciao Alberto.
    Le collezioni di virtual instruments non sono tutte uguali: ci sono quelle che effettivamente non si discostano molto dai sintetizzatori tradizionali e quelle professionali.
    Molto dipende dal tuo stile, oltre che dal tuo budget.
    Tieni conto che oggi le library più avanzate (e costose) non sono basate su suoni sintetizzati, ma su registrazioni di ogni singola nota, suonata da un musicista vero tante volte quante sono le articolazioni disponibili. Il risultato è davvero diverso da un suono sintentizzato, sia a livello di realismo che per il controllo ela personalizzazione del suono.

  14. r
    romeo | 9 anni fa

    Esimia Signora Quagliariello,
    mi felicito per la sua preparazione cui vorrei abusare.
    Utilizzo per l’home recording Adobe Audition una vecchia versione di cui non conosco la sigla e per scheda audio una Sapphire.IL quesito e’ questo : come’e possibile riprodurre i file midi?Io non ci sono riuscito !Puo’ darmi qualche consiglio a proposito? La ringrazio comunque

  15. G
    Giuseppe | 9 anni fa

    Ciao
    vorrei inserire i testi su basi midi prodotte da un amico, cioè un karaoke, puoi consigliarmi un semplice editor per fare ciò, possibilmente in italiano, altrimenti in inglese,
    grazie per la disponibilità

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